Arrivato dall’Est europeo, negli ultimi mesi viene segnalato anche in Emilia. E’ più piccolo del lupo e più grande della volpe
A metà degli anni Ottanta i primi esemplari hanno varcato il confine sloveno per raggiungere il Friuli Venezia Giulia. E’ cominciata così la lenta ma progressiva espansione del Canis aureus, lo sciacallo dorato.
LA MORFOLOGIA
Simile ad un lupo, ha dimensioni più contenute. Ha una coda più corta, un muso più esile, ed è decisamente meno alto (i maschi stanno suglin80 centimetri) e più leggero (al massimo 15 chili). E’ però più grande della volpe con cui rischia di entrare in conflitto. Mentre, potenzialmente, rappresenta una preda del lupo con cui peraltro può anche ibridarsi. Il suo mantello è grigio rossastro, con la gola solitamente bianca.
AREALE E ARRIVO IN ITALIA
Gli sciacalli non sono animali a rischio d’estinzione e la sua popolazione, nelle numerose sottospecie che la contraddistinguono, si estende dal sud-est asiatico all’Italia nord orientale. Nel 2009 una femmina è stata trovata morta nelle valli delle alpi carniche: venne considerata come la prova dell’inizio dell’espansione nel territorio italiano. Ormai le fototrappole hanno immortalato sciacalli dorati anche a sud del fiume Po, nella provincia di Parma. Ma il suo cammino potrebbe proseguire perché è un animale estremamente versatile.
ABITUDINI
Capace di cacciare quasi ogni tipo di preda, lo sciacallo dorato (ovvero la sottospecie euroasiatica) si sposta solitamente nelle ore notturne o alle prime luce dell’alba. Si nutre di piccoli mammiferi, rettili, pesci, roditori, lepri, uova d’uccelli. Può anche predare pecore, cuccioli di ungulati e non disdegna le carogne. La sua vita sociale è imprevedibile. Può vivere in branchi di 4-5 esemplari ma anche in solitudine. E’ un animale monogamo, si riproduce in inverno, e può arrivare a fare dai tre agli otto cuccioli.