L’UE si è occupata varie volte della protezione degli uccelli, soprattutto in funzione della protezione del loro habitat
Tra gli strumenti più efficaci nella protezione degli uccelli messi a disposizione dalla Comunità Europea è la Direttiva n. 2009/147/CE sulla conservazione degli uccelli selvatici.
LA PROTEZIONE DEGLI UCCELLI A LIVELLO EUROPEO
L’ottica con cui l’Unione Europea ha varato leggi e regolamenti sulla protezione degli uccelli selvatici è quella di preservare il più possibile la biodiversità dell’avifauna del nostro continente. Per farlo però si deve partire dalle politiche e dalle attenzioni dei singoli Stati membri nei confronti dei territori e degli habitat degli uccelli. Questo vale sia per le zone di nidificazione che per quelle in cui molte specie si riposano durante il periodo migratorio. In particolare la politica di conservazione della biodiversità dell’Unione Europea si basa su due direttive diverse ma tra loro complementari: la “Direttiva Uccelli” (2009/147/CE che ha sostituito la precedente Direttiva 79/409/CEE) e la “Direttiva Habitat” (92/43/CEE).
L’IMPORTANZA DI UNA TUTELA COMUNE
Con questa Direttiva l’Unione Europea ha voluto mettere a sistema le varie iniziative di protezione degli uccelli messe in campo dagli Stati membri. Un’operazione importantissima, soprattutto se consideriamo la grandissima presenza di specie migratrici. Queste infatti non rispettano i confini nazionali e hanno bisogno di politiche di protezione comuni. Queste attività per l’Italia sono particolarmente importanti. La posizione geografica della penisola infatti la porta ad ospitare una grande varietà di uccelli che vanno da quelli legati ai climi caldi degli habitat mediterranei, che a quelli dei climi temperati o freddi tipici degli ambienti continentali e alpini. Inoltre il nostro Paese rappresenta un punto naturale d’approdo per milioni di uccelli migratori provenienti dalle regioni africane.
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LA DIRETTIVA UCCELLI DELL’UNIONE EUROPEA
Nella Direttiva dell’Unione Europea si prevede quindi la tutela di tutte le specie e la conservazione dei loro habitat naturali. Con questo documento si punta a proteggere ogni specie vivente allo stato libero sul territorio dell’Unione. I divieti imposti dall’UE sono molti:
- Uccidere
- Disturbare
- Catturare
- Detenere o commerciare individui adulti, pulcini o uova
- Distruggere o danneggiare nidi
LA PROTEZIONE DEGLI UCCELLI E LA CACCIA
Nella Delibera europea viene anche regolamentata la caccia agli uccelli selvatici. Viene infatti spiegato come questa pratica sia autorizzata solo verso un determinato numero di specie e in precisi periodi dell’anno. In questo modo si cerca di preservare i periodi della riproduzione e quelli della migrazione. Inoltre ogni Stato membro ha il compito di istituire delle ZPS (Zone di Protezione Speciale) dove garantire la conservazione delle diverse tipologie ambientali.
IL CONTROLLO DELL’UNIONE EUROPEA
La Direttiva sulla protezione degli uccelli prevede anche delle verifiche regolari nei confronti dell’operato degli Stati membri dell’Unione. Questi ogni tre anni devono trasmettere una relazione scritta alla Commissione Europea per verificare che le azioni messe in campo siano state efficaci. Allo stesso tempo una relazione più completa (che contenga tutti i rapporti nazionali) verrà compilata dalla Commissione stessa per valutare i progressi sulla protezione raggiunti a livello comunitario.
LA PROTEZIONE DEGLI UCCELLI E L’ABBATTIMENTO DEGLI ALBERI
Naturalmente se la protezione degli uccelli passa per la conservazione dei loro habitat, non si può non considerare il danno causato dal taglio di rami e alberature. In particolare la “Direttiva Uccelli” tocca questo argomento all’articolo 5 nella sezione ‘b’, dove si fa esplicito divieto “di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi”. In Italia esiste anche la legge 157/1992 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma. Qui all’Articolo 21 lettera O e all’art. 31, sono previste sanzioni per chi distrugge uova o nidi. Naturalmente tutte queste normative non impediscono la potatura degli alberi o la loro rimozione qualora rappresentino un pericolo (specie in città), ma per non incorrere in sanzioni bisogna porre particolare attenzione deve essere fatta al periodo in cui si svolgono queste operazioni, così come alla presenza di nidi tra i rami.