Situato lungo la via Francigena, il parco fluviale del Taro oltre ad essere un luogo adatto per semplici escursioni è un paradiso per i birdwatcher.
Esteso su una superficie di oltre 2mila ettari, a pochi chilometri dal comune di Parma, il parco fluviale del Taro rappresenta un patrimonio da preservare e conoscere. Al suo interno è possibile trovare luoghi molti diversificati, selvaggi ed antropizzati, spazi agricoli, boschivi e zone umide. Il regno degli uccelli migratori.
UN SITO D’IMPORTANZA EUROPEA
Il parco rappresenta un’area molto importante per la conservazione dell’avifauna. Considerato una Zona di Protezione Speciale, rientra tra i siti europei della RETE NATURA 2000. Al suo interno sono infatti presenti oltre 250 specie di uccelli migratori, alcuni dei quali elencati nella Direttiva 79/409 CEE Uccelli. Le sue zone umide, ma anche il fiume Taro, rappresenta una rotta di migrazione per molte specie alcune delle quali, come la Garzetta, la Sterna Comune, il Topino e la Nitticora, restano per la stagione della nidificazione.
Leggi anche >> La protezione degli uccelli è una questione europea <<
ESCURSIONI E PEDALATE NEL PARCO FLUVIALE DEL TARO
Oltre che essere un’importante rotta migratoria, il parco del Taro rappresenta una meta della via Francigena che attraversa l’Emilia Romagna. Situato a pochi chilometri dalla città di Parma, l’area si presta a percorsi cicloturistici, anche in mountain bike, alla pratica del nordic walking e ad escursioni che sono davvero alla portata di tutti. Ovviamente la ricchezza avifaunistica lo rende una meta molto apprezzata dagli appassionati di birdwatching.
Leggi anche >> Gli uccelli migratori quali tornano in primavera <<
I PAESAGGI
Il parco, al cui interno sono presenti 17 habitat di interesse comunitario, riesce a far convivere ambienti molto differenti tra loro. I paesaggi che lo caratterizzano, schematicamente, sono:
- Le zone umide
- Il greto
- Le aree coltivate
- I boschi
Le acque ferme (o quasi) delle zone umide sono rappresentate dei laghi di cava, frutto dell’attività estrattiva che ha portato a scoprire la falda acquifera, portando alla formazione di laghetti; i canali, realizzati per consentire l’irrigazione. Sono disseminati di canneti e lungo le loro rive nidificano una specie di rara bellezza: il Martin pescatore. Intorno a questi corsi d’acqua si trovano formazioni boschive di Ontani e Salici. Ci sono poi rami secondari del Taro, asciutti nella stagione secca. Sono caratterizzati da acque basse e da un corrente molto debole e sono frequentati dagli aironi.
LE SPECIE ANIMALI
E’ molto significativa la presenza di lepidotteri, in particolare di falene (sono state censite 207 specie) ma anche di farfalle. La zona del parco è frequentata anche da mammiferi. Tra i predatori, oltre alla volpe, si registra la presenza di tassi e faine. Non è raro imbattersi invece, tra gli erbivori, nei caprioli e nella lepre comune. Nel parco sono presenti anche 9 anche specie di pipistrelli.