Sono diverse le piante, che in varie tradizioni, rappresentano le Feste di Natale. Scopriamone i significati
Si avvicinano le Feste di Natale e come da tradizione in tutte le case ci si appresta ad addobbare l’albero. Ma avete mai pensato che il tradizionale abete non è la sola pianta che caratterizza il Natale?
LE PIANTE DI NATALE
Non c’è quindi solo l’abete nelle nostre case in questi giorni che anticipano il Natale. Dal pungitopo fino al vischio, passando per l’agrifoglio e la Stella di Natale, sono diverse le piante che rappresentano la tradizione natalizia. In diverse parti del mondo i significati che queste piante hanno possono variare, ma vediamo ora quali sono i motivi che hanno portato la tradizione popolare ad eleggerle come simbolo del Natale al pari dell’abete.
LA STELLA DI NATALE
Partiamo dalla più classica delle piante natalizie che tutti noi conosciamo con il nome di Stella di Natale. Spesso questa pianta, che in realtà si chiama poinsettia, in questi giorni viene portata in dono come segno di buon auspicio. È una pianta originaria del Messico e pensate che può raggiungere un’altezza di 4 metri. Le foglie contengono un lattice al quale è meglio fare attenzione visto che è irritante per la pelle e particolarmente tossico per cani e gatti. Tra le credenze legate a questa pianta c’è la leggenda di una bambina povera che alla vigilia di Natale portò in dono a Gesù Bambino un fascio di erbe. Queste, una volta posate sull’altare, si sarebbero trasformate in rigogliose Stelle di Natale.
PARLIAMO DELL’AGRIFOGLIO
Fin dall’antichità l’agrifoglio è considerata una pianta di buon auspicio, oltre che una perfetta protezione contro i demoni. Una tradizione tramandata intatta dalla cultura pagana a quella cristiana. Anche questa pianta, come la Stella di Natale, può raggiungere altezze elevate, in questo caso oltre 10 metri. Spesso l’agrifoglio è conosciuto come ‘pungitopo maggiore’ pur non rientrando nella stessa famiglia. L’agrifoglio infatti, pur avendo le caratteristiche bacche rosse, ha foglie molto diverse dal pungitopo. Queste sono verde scuro lucente, ovali e dai margini spinosi.
IL PUNGITOPO NELLA TRADIZIONE
La prima caratteristica di questa pianta è il suo nome. In passato i rami di questa pianta venivano utilizzati in dispense e magazzini per proteggere le provviste dall’attacco dei roditori. Da questo uso, comune nell’antichità ma poi abbandonato, arriva il nome della pianta come la conosciamo anche oggi. Il pungitopo tra le tante piante di Natale, assieme all’abete, è forse la più caratteristica. Le sue bacche rosse e le foglie appuntite richiamano immediatamente alla mente le festività. Proprio le bacche nell’antichità erano considerate un augurio di ricchezza e fortuna. I semi in passato vennero usati come sostituto del caffè mentre con le bacche si possono realizzare insalate, zuppe e diverse altre interessanti ricette.
DAL PROFONDO NORD ARRIVA IL VISCHIO
Nella tradizione, specialmente in quella anglosassone, baciarsi sotto il vischio porta fortuna soprattutto agli innamorati. Per capire il significato e le origini di questa credenza dobbiamo fare ricorso alla mitologia nordica, in particolare a Freya, sposa del dio Odino e madre di Loki e Balder. Sono infatti le lacrime di Freya a contatto con la pianta del vischio a ridare la vita a sua figlio Balder ucciso dal fratello Locki. Per condividere la sua felicità la sposa di Odino decise quindi di ricompensare con un bacio chiunque passasse sotto il vischio. Nella tradizione cristiana il vischio è un simbolo di amore, protezione e fortuna. In questo caso la leggenda narrata è quella di un ricco ed avido mercante che, una volta ravveduto, con le sue lacrime diede vita a questa pianta, proprio a ridosso del Natale.