Circa 60mila koala sono rimasti vittima degli incendi che hanno devastato l’Australia. La perdita dell’habitat ed il cambiamento climatico restano le maggiori minacce.
Le fiamme che tra l’estate del 2019 e l’inverno del 2020 hanno devastato l’Australia hanno cambiato fisionomia alle foreste e devastato la fauna che le popolava. I koala (Phascolarctos cinereus) sono tra i mammiferi che hanno pagato il dazio maggiore. A seguito degli incendi si stima che, nell’Australia Orientale, siano rimasti solo 35mila esemplari.
DECIMATI DAGLI INCENDI
Un tempo enormemente diffusa in tutta l’isola, oggi questa specie marsupiale,per l’IUCN, è divenuta “vulnerabile”. Secondo il report del WWF “Impacts of the unprecedented 2019-2020 bushfires on Australian animals” gli incendi hanno causato le peggiori perdite di koala a Kangaroo Island, con 40.000 individui potenzialmente colpiti e nelle foreste di Victoria, dove vivevano 11.000 di questi marsupiali. Le fiamme hanno raggiunto anche gli esemplari che vivevano nel New South Wales, dove sono stati 8mila gli esemplari che sono rimasti feriti o sono addirittura deceduti.
ALIMENTAZIONE
Il koala è l’unico marsupiale arboricolo esistente sulla Terra. Passa la gran parte del tempo a sonnecchiare sugli alberi di eucalipto, che gli forniscono anche l’unica forma di sostentamento. Ogni giorni il koala si nutre infatti di circa 500 grammi di foglioline e gemme. Si tratta di un cibo carente di grassi e proteine e dalla difficile digestione, a causa delle tossine contenute nelle foglie. Ma l’apparato digerente di questi animali è in grado di disattivarli. A meno che non si tratti di cuccioli. In giovanissima età, infatti, i piccoli non hanno questa capacità e sono costretti ad alimentarsi con gli escrementi prodotti dalla madre. Un comportamento che è molto più frequente, tra i cuccioli di mammifero, di quanto ci si aspetti.
RIPRODUZIONE
Dopo una gestazione di circa 25-30 giorni, i piccoli vedono la luce. Alla nascita sono lunghi appena due centimetri ed usciti dal grembo devono rifugiarsi nel marsupio materno che è in grado di ospitarne al massimo un paio. Diventano indipendenti intorno ai dodici mesi, durante i quali rimangono aggrappati alla madre. In natura arrivano a vivere circa 20 anni.
IL PROGETTO “REGENATE AUSTRALIA” DEL WWF
AREALE
I koala vivono soprattutto lungo la costa orientale dell’Australia, dalla città di Adelaide fino alla Penisola di Capo York. Nella parte meridionale dell’isola sono stati decimati durante i primi decenni del Novecento ma grazie alla sospensione delle attività di caccia, l’area è tornata ad essere abitata da questi marsupiali.
RISCHIO D’ESTINZIONE
Le maggiori minacce, oggi, sono due: il disboscamento ed il cambiamento climatico. Entrambe vanno ad incidere sulla perdita dell’habitat e dei corridoi ecologici, già precari. Secondo alcune stime, che prendono spunto dai trend demografici della specie, entro il 2050 i koala potrebbero estinguersi. Contro questa possibilità è sceso in campo il WWF con il progetto KOALAS FOREVER, che ha l’obiettivo di raddoppiare il numero di koala sulla costa orientale dell’Australia entro il 2050, supportando la ripresa delle popolazioni residue della specie all’interno del “Triangolo dei Koala”.