L’Emilia Romagna è la prima tra le regioni italiane ad aver emesso un divieto per le gabbie negli allevamenti
Il divieto per le gabbie negli allevamenti è arrivato con una risoluzione votata in Emilia Romagna e guarda all’abbandono del modello intensivo di allevamento.
IL DIVIETO PER LE GABBIE NEGLI ALLEVAMENTI
Dall’Emilia Romagna arriva un’ottima notizia per tutti noi e in particolare per quanti da anni si battono per ottenere un divieto per le gabbie negli allevamenti. La Commissione Permanente per le Politiche Economiche della Regione Emilia Romagna infatti nei giorni scorsi ha approvato una Risoluzione che punta proprio ad eliminare le gabbie come strumento di allevamento degli animali. Un primo passo verso un più generale abbandono del modello intensivo di allevamento, che prende le mosse anche da lotte e campagne di sensibilizzazione sempre più attive e forti a livello europeo.
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UNA TRANSIZIONE NEL MODELLO DI ALLEVAMENTO
Naturalmente quello che è stato approvato dall’Emilia Romagna non si tratta di un divieto per le gabbie negli allevamenti immediato, bensì di un percorso che inizia proprio con questa Risoluzione. L’abbandono delle gabbie arriverà in maniera graduale, all’interno di un iter, di cui l’Emilia Romagna si è di fatto posta a capofila, per tutelare il benessere e la salute degli animali e con essi di noi consumatori. Non si può dimenticare il valore dei nostri prodotti alimentari che, grazie a iniziative di questo genere, non può che aumentare.
IL DIVIETO PER LE GABBIE È SOLO UN PRIMO PASSO
Il punto di arrivo del percorso cui si è dato inizio con questo divieto per le gabbie negli allevamenti, è quello di allontanarsi dal modello dell’allevamento intensivo. Bisogna superare questo sistema così dannoso per la salute degli animali, costretti a vivere l’ intera e breve vita in spazi ristretti e senza la possibilità di muoversi liberamente.
EVITARE RISCHI PER LA SALUTE
Come se non bastasse in questo tipo di allevamenti si fa largo uso di antibiotici, che naturalmente entrano in circolo nel nostro organismo quando consumiamo la carne. Il rischio per noi è anche quello di sviluppare una forte resistenza agli antibiotici, che diventano quindi inutili nella cura delle malattie. Non mancano nemmeno i rischi legati alla diffusione di virus e batteri. In spazi così ristretti infatti non è difficile che in brevissimo tempo l’intera popolazione dell’allevamento si ammali. Infine non si possono sottovalutare nemmeno i rischi legati alla possibilità che queste infezioni passino dagli animali all’uomo.